Le Collette della Settimana Santa\ Domenica di Pasqua

croce di lucePadre,
che in questo giorno, per mezzo del tuo unico Figlio,
hai vinto la morte e ci hai aperto  il  passaggio  della  vita eterna,
concedi a noi, che celebriamo la Pasqua di resurrezione, di essere rinnovati nel tuo Spirito, per rinascere nella luce del Signore risorto.

Finalmente la liturgia ci fa chiamare Dio con il suo vero nome: Padre! Dopo il lungo cammino di morte e risurrezione, dopo aver chiesto di essere rinnovati nella immagine di Cristo Servo e Illuminato, dopo aver rinnovato la nostra scelta battesimale, ora come nel giorno del battesimo diciamo: Padre!

La Colletta ricorda ai presenti cosa è avvenuto nella notte. Nel simbolo rituale il Figlio ha vinto la morte. Si tratta della sua morte e di quella di immense moltitudini di  persone. Non si tratta della morte fisica, quella che inevitabilmente avviene a suo tempo. E il passaggio alla vita eterna di cui parla non si riferisce alla risurrezione che avverrà alla fine dei tempi.

Si parla della vittoria della speranza in questo mondo. Gesù accettando di portare a conclusione la volontà di Dio,  di non rinnegare l’annuncio messianico fatto a Nazaret e riguardante l’inizio della società solidale e fraterna, ha vinto la morte che deriva dalla non accettazione della prassi messianica. Quando le persone e i gruppi umani non entra nella logica del Vangelo delle Beatitudini, la morte entra nel mondo con i suoi frutti di ingiustizia, sopraffazione, marginalizzazione, incapacità di amare, di perdonare, di condividere.

La sua personale vittoria apre la strada alla vittoria di chiunque lo voglia seguire. In chiunque si apre alla fede in Gesù di Nazaret, in lui si aprono passaggi di vita. Ripercorrendo il suo cammino si riceve la stessa nuova umanità.

È un cammino che si può descrivere come continua e nuova rinascita o meglio di nuova creazione. Le Beatitudini ne sono il manifesto ideale e l’orizzonte da realizzare.

È un cammino fatto di rinnovamento e di illuminazione interiore. Come Gesù fu condotto nel deserto per prendere la forma che Dio desiderava, così il battezzato è sostenuto nella trasformazione dei propri istinti e sviluppa in sé nuove competenze. Sono le capacità necessarie per servire il Regno inaugurato da Gesù: si occuperà degli affamati, degli assetati, dei senza vestiti, dei carcerati.

Sarà aiutato a sviluppare una nuova forma di conoscenza. Una sapere che lo rende capace di scoprire gli inganni nascosti nelle diverse forme di anti-umanità presenti nelle culture offerte dai poteri contrari alla civiltà della solidarietà e della fraternità.

Sarà capace di capire la falsità e di svelare il pensiero di molti che parlano per la rovina dei poveri.

È una nuova creazione che avviene nel tempo. Essa trova nella liturgia pasquale e settimanale il suo anticipo, il suo manifesto ma anche il nutrimento per realizzarla.

Pubblicato da

luciano meddi

Ordinario di Catechesi Missionaria Pontificia Università Urbaniana Roma

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