L’agricoltore che purifica i tralci

vite

Le traduzioni insistono nella espressione: ” Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto”. Si tratta dell’azione della potatura.

Essa ha un forte valore simbolico, ben radicato nella nostra memoria spirituale. Ci spinge sia alle diverse forme di ascesi per eliminare difetti; sia alla spiritualità della mortificazione, per diminuire la superbia o l’eccesso dei desideri. Tuttavia l’espressione, fortemente, simbolica, continua a lasciarmi con un senso di genericità.

Ma il testo si potrebbe tradurre anche con l’espressione “purificare”. In verità il brano utilizza questo verbo due volte di seguito. Mi sembra una traduzione che chiarisce meglio il senso delle parole di Giovanni.

È vero che questo verbo-parola si trova due volte solo qui, ma l’immagine della purificazione percorre il Vangelo giovanneo in situazioni precise. Gesù trasforma l’acqua della purificazione (le sei giare delle nozze di Cana) nella rivelazione della nuova alleanza; poco dopo compie l’azione della purificazione del tempio perché torni ad essere luogo di preghiera; i discepoli di Giovanni il Battista si domandano che senso ha la purificazione battesimale di Gesù perché non comprendono che Egli trasmette lo Spirito; dopo la risurrezione di Lazzaro, i giudei vogliono uccidere Gesù e la folla salita al tempio pur purificarsi si domanda se verrà anche Gesù per sostituire la pratica di purificazione; Pietro deve lasciarsi lavare i piedi per entrare nella logica del servizio.

La potatura-purificazione rimanda, quindi, all’insieme dei significati specifici della missione di Gesù. La sequela di Lui comporta il passaggio dalla religione alla fede. Il centro della esperienza religiosa è lasciarsi trasformare dallo Spirito eliminando progressivamente le rappresentazioni religiose. Non si tratta di ottenere i favori di Dio, ma di mettere la nostra vita a servizio della sua volontà.

Questa progressione spirituale è simboleggiata dall’abito bianco del battezzato che riprende il racconto sinottico della Trasfigurazione. La potatura è l’assunzione progressiva della mentalità di Cristo che diviene l’abito (habitus di Evangelii Gaudium 169-171) del discepolo.

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Coltivare la memoria di Gesù

Pubblicato da

luciano meddi

Ordinario di Catechesi Missionaria Pontificia Università Urbaniana Roma

2 pensieri su “L’agricoltore che purifica i tralci”

  1. Signore abbi pietà di me, di noi, aiutaci, potaci ma non tagliare questi tralci, anche se hanno portato ben pochi frutti nonostante tutti i tuoi immensi benefici… Manda il tuo Santo Spirito su di noi e fai che questi morti camminino. N.N.G.C.N.S. AMEN

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