Mt 13,1-9 Partecipare alla semina

Vangelo secondo Matteo 13,1-9
Domenica 13 luglio\ XV PO

 

 

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».

Messaggi per noi

Matteo raccoglie nel c. 13 una piccolo manuale per i futuri missionari della chiesa. Anche essi dovranno fare i conti con lo scandalo del rifiuto della parola del regno. Il tempo del cammino della comunità nella storia non è  il tempo del raccolto finale, ma della continua attività di seminare la parola di Gesù. Questa è anche l’azione pastorale: conquistare qualcuno di più alla causa del regno di Dio.

Dio è descritto come una persona che semina. Il seme è la sua parola, il suo progetto, il suo disegno di salvezza. In verità si tratta di una proposta e non di una imposizione. Questa è una “novità” nella esperienza religiosa dei popoli. Le religioni antiche parlavano di Dio come di un potente che esercita il suo potere imponendo decreti e leggi. Il Dio di Gesù propone. Anche le grandi religioni hanno intuito che Dio è una persona che si rapporta alla nostra volontà.

(continua)

 

 

Pubblicato da

luciano meddi

Ordinario di Catechesi Missionaria Pontificia Università Urbaniana Roma

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